I capelli grigi, croce di molte donne e da sempre sinonimo di vecchiaia, stanno vivendo una nuova stagione di grazia, complice anche il periodo di lockdown a cui siamo stati costretti. Le chiome argento sono diventate un vero e proprio trend, anche tra le più giovani e le star di Hollywood. Da segno di trascuratezza e fonte di imbarazzo a vera e propria rivoluzione di stile, che sfida il tabù del tempo che passa e l’imposizione di dover essere sempre perfette a tutti i costi. Ma il “granny look” è qualcosa di più di una semplice moda, rappresenta la libertà di ogni donna di esprimere se stessa e non essere più schiava di ricrescita e tinte. Una scelta fatta consapevolmente quindi, ma che non sempre può risultare semplice. Sì perché i capelli grigi hanno una struttura particolare che li rende più deboli e vulnerabili, per questo hanno bisogno di maggiori attenzioni.
Prima di scoprire quali, facciamo una piccola ma doverosa precisazione: non è solo l’età a ingrigire la testa. Se per convenzione il fenomeno dell’incanutimento è tipico dell’avanzare degli anni, in realtà le ragioni possono essere anche di natura genetica, metabolica, nutrizionale e psicologica. Sono i nostri geni a determinare il grado di produzione della melanina, ovvero il pigmento che dà il colore a tutti i follicoli piliferi del nostro corpo, e con il passare degli anni diminuisce.
A questo si aggiungono stili di vita sbagliati, come mancanza di sonno, alimentazione irregolare, stress, ma anche inquinamento e fumo che provocano inevitabilmente una produzione di radicali liberi i quali, a loro volta, inibiscono e danneggiano i melanociti, le cellule che sintetizzano la melanina. Quando i capelli perdono pigmento iniziano a cambiare forma, spessore ed elasticità. In mancanza dei pigmenti, veri e propri filtri protettivi, il capello diventa più facilmente attaccabile dagli agenti esterni e soggetto all’ossidazione della cheratina per effetto dei raggi UV, provocando la comparsa di antiestetici riflessi gialli sulle ciocche. Anche la produzione delle ghiandole sebacee del cuoio capelluto rallenta, rendendoli più secchi. Inoltre, le ciocche grigie non riflettono più la luce e per questo appaiono spente.
I capelli grigi e bianchi oggi sono completamente accettati, a patto però che non siano opachi e giallastri. Per questo è fondamentale prendersene cura con trattamenti specifici che ne mantengano lucentezza e idratazione, come sieri e maschere ristrutturanti, ma anche che neutralizzino i riflessi giallognoli, grazie a pigmenti glicine che uniformano il colore, esaltano i riflessi argento e rendono più liscia la cuticola.
Avere cura dei capelli grigi significa farlo anche dall’interno: la carenza di vitamina B, ferro, iodio e rame è tra le origini del calo di produzione della melanina. Mangiare alimenti ricchi di questi nutrienti e ricchi di proteine aiuta la lucentezza dei capelli, ne migliora la consistenza e aumenta i livelli di melanina.
E per il benessere completo della chioma c’è il programma TRINOV, specificatamente formulato per dare forza e resistenza ai capelli fragili e vulnerabili.
La “greynaissance”, ovvero la rinascita grigia, è quindi la voglia di rimettersi in gioco e un’occasione per rilanciare una nuova parte di sé, ma questa tinta così particolare non sta bene proprio a tutte. I capelli grigi, infatti, si sposano perfettamente con una carnagione molto chiara e, all’opposto, si mischiano benissimo anche con gli incarnati più scuri. E per il taglio? Il corto è la lunghezza che meglio valorizza una chioma silver, perché riesce a sdrammatizzare e dona brio a un colore considerato agé e triste. Ma è anche un’ottima soluzione per disciplinare capelli che sono più spessi e meno malleabili. Per chi invece preferisce conservare le sue lunghezze, il consiglio è osare con una scalatura o con la piega liscia che rendono più visibile e di maggiore effetto questa straordinaria nuance.